DISSOCIAZIONE

In psicopatologia con il termine Dissociazione vengono indicati tre concetti differenti ma in relazione tra di loro:

  • Una categoria diagnostica (Disturbi dissociativi)
  • Un gruppo di sintomi (Sintomi dissociativi)
  • Alcuni processi patogenetici causati da esperienze traumatiche che interferiscono con l’integrazione delle funzioni psichiche (Dimensione dissociativo-traumatica).

La dissociazione o disgregazione (Desaggregation per Janet) può essere definita come un deficit delle funzioni mentali integratrici, ovvero un fallimento di funzioni cognitive che consentono di elaborare l’esperienza, come la metacognizione (capacità di riflessione e riconoscimento dello stato mentale proprio e altrui), la memoria autobiografica ( memoria riferita alla storia personale dell’individuo), la coscienza, il concetto di schema corporeo

Vi sono due tipologie di dissociazione:

  1. Compartimentazione: processo in cui non vengono integrate alcune funzioni che normalmente lo sarebbero, come la memoria, l’identità, lo schema e l’immagine corporea. Questo processo è visibile all’esterno attraverso diversi sintomi: amnesie dissociative (impossibilità nel ricordare notizie personali), stati dell’io non integrati (dissociazione strutturale della personalità), sintomi di conversione, sintomi da dolore psicogeno, somatizzazioni, emergere di ricordi traumatici dell’infanzia.
  2. Distacco o alienazione: i sintomi rimandano all’esperienza di sentirsi alienati dalle proprie emozioni, dal proprio corpo, dalla realtà. Parliamo di depersonalizzazione (alienazione dell’esperienza di sé), derealizzazione (alienazione dell’esperienza di realtà esterna), anestesia emotiva transitoria, emotional numbing, disorientamento spazio-temporale, torpore, stati crepuscolari, oniroidi, ipnoidi, stato confusionale.

(Bromberg, P. (2007). Clinica del trauma e della dissociazione. Cortina)

Valentina Bennati

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