CANCRO E SOFFERENZA PSICOLOGICA: dare voce ai sintomi nascosti

In Italia i tumori sono al secondo posto tra le cause di morte dopo le malattie cardiovascolari (AIOM-AIRTUM 2013).

Quando la diagnosi di cancro irrompe nella vita di una persona, sconvolge tutto il suo equilibrio psico-fisico.

Iniziare la terapia per combattere la malattia e contenere i sintomi fisici. Tutta l’attenzione del personale curante viene concentrata qui, su questo obiettivo. Tutte le energie vengono spese per curare i segni oggettivi della malattia, quelli visibili.

Il rischio è quello di trascurare il disagio psicologico e i bisogni emotivi della persona che deve affrontare tutto questo: alla sofferenza fisica si aggiunge quella psichica che spesso il paziente tiene nascosta per paura, senso di colpa e impotenza.

Cosa non ci dice il paziente?

  • Non ci dice che la sua integrità fisica viene intaccata: i cambiamenti nel suo corpo dovuti alla malattia stessa e alle terapie seguite per combatterla sconvolgono l’immagine che ha di sé e del suo corpo.
  • Non ci dice che si sente angosciato, demoralizzato e triste perché la sua vita è cambiata all’improvviso.
  • Non ci dice che ha una tremenda paura di cosa succederà e si chiede se potrà tornare alla sua vita di prima.
  • Non ci dice che ha paura della morte, che ora diventa così tangibile.
  • Non ci dice che è arrabbiato perché sta pensando “perché proprio a me?”.
  • Non ci dice che ha paura di far soffrire i suoi cari, che si sente un peso

E così tante altre emozioni. Ogni persona si porta dietro le sue in base alla sua storia.

Cosa possiamo fare?

Possiamo aiutare a dare voce a questa sofferenza nascosta con due interventi paralleli che includano da un lato il controllo dei sintomi fisici legati alla malattia e dall’altro offrire supporto psicologico ascoltando i bisogni e le emozioni del paziente allo scopo di accogliere la sua sofferenza psicologica, potenziare e valorizzare le sue risorse ed aiutarlo ad affrontare le varie fasi della malattia.

Faretta E. (2014). Trauma e malattia. Mimesis

Valentina Bennati

4 risposte a “CANCRO E SOFFERENZA PSICOLOGICA: dare voce ai sintomi nascosti”

  1. Volevo aggiungere che tutto ciò che é scritto sopra condivido, però vorrei aggiungere che conosco purtroppo molto bene questo percorso e so quanto è pesante. Però è stato tralasciato un passaggio molto importante “ l’oncologo” che con il suo comportamento uccide prima del male. Mio marito è stato uno dei pazienti.

    1. Cara Paola,
      immagino il tuo dolore e la tua rabbia. Purtroppo i medici si trovano ad affrontare un compito delicato. Spesso viene tralasciato il piano psicologico, mossi dall’urgenza di risolvere il lato puramente medico. Questo è quello che sono chiamati a fare e per tale motivo ci dovrebbe essere una collaborazione tra psicologi e medici soprattutto nei reparti di oncologia. un abbraccio

  2. L’oncologo ha li suoi protocolli e doveri professionali e sono consapevole: però quando il paziente è al corrente della sua diagnosi e la figlia ( come nel caso di mio marito) prega il medico che si è deciso di abbinare il secondo farmaco come é da protocollo e consigliato da colleghi , però se mio marito non gli faceva domande di non calcare la mano , perché lui andava in crisi chiudendosi in se stesso. Andammo all’appuntamento fissato e così il medico dette il suo colpo finale dicendole: come Sa dobbiamo aggiungere l’altro principio attivo, però le devo dire che si sentirá ,moolto più debole, le andranno via i capelli e poi è un prodotto che costa tanto. Traggo le conclusioni, il cancro non era dei migliori, però era fermo non aveva subito variazioni, mio marito andò a visita a testa alta con la volontà di guarire , ma uscì a testa bassa in silenzio e lasciandosi andare.

    1. Cara Paola, concordo pienamente con le tue perplessità e comprendo il tuo dolore. Mantenere la fiducia, la forza e la speranza aiuta il paziente ad affrontare meglio la malattia e le cure. In questo è fondamentale il personale curante, che dovrebbe fornire stimoli al paziente per tenere alte le difese.

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