IL LUTTO E IL PROCESSO DI ELABORAZIONE DI UNA PERDITA

Il lutto è una reazione che si prova di fronte alla perdita di una persona con la quale avevamo instaurato un legame di attaccamento. Questa reazione di dolore viene definita cordoglio. Oltre al cordoglio (dolore da lutto) il lutto comprende altri aspetti, come i rituali del funerale, le condoglianze e il reinventarsi per adattarsi alla vita senza la persona perduta.

L’elaborazione del lutto è il processo fisiologico, naturale di adattamento alla perdita.

Quanto impiega una persona ad elaborare spontaneamente un lutto?

La durata e l’intensità variano da persona a persona e dipendono da diversi fattori (personali, interpersonali, legati alle circostanze della morte…), ma in genere un lutto si risolve spontaneamente in 12-18 mesi. In questi mesi qualsiasi reazione della persona rientra nella sua naturale risposta ad una perdita (la persona sta fisiologicamente elaborando il proprio lutto).

Passato questo periodo se il lutto non è stato ancora elaborato ci troviamo probabilmente di fronte ad un lutto complicato e possiamo pensare di rivolgerci ad uno psicoterapeuta per farci aiutare nell’elaborazione.

Cosa avviene in questi 12-18 mesi?

Le quattro fasi del lutto secondo la teoria dell’attaccamento di Bowlby

  • Prima fase: stordimento e incredulità. Dura da alcune ore a una settimana e può essere interrotta da accessi di dolore e/ collera. Qui non ci rendiamo conto di quanto è avvenuto.
  • Seconda fase: ricerca e struggimento. Può durare alcuni mesi (qualche volta anni). Iniziamo a renderci conto della perdita e questo provoca alcune reazioni come fitte di dolore, singhiozzi disperati e ricerca della persona perduta: tendenza a ripercorrere con la memoria i momenti passati insieme, sensazione di vederla tra la folla, di sentire il suo odore, la sua voce o percepirne la presenza.
  • Terza fase: disorganizzazione e disperazione. Si esprime attraverso il pianto frequente e l’umore depresso. La disperazione deriva dalla consapevolezza che gli sforzi fatti per riavere la persona perduta sono senza speranza.
  • Quarta fase: riorganizzazione. Una volta che abbiamo espresso tutto il dolore si passa all’ultima fase. Ammettiamo e accettiamo poco alla volta che la perdita è davvero definitiva e che la nostra vita deve riadattarsi.

Quando un lutto si può dire risolto?

Si parla di lutto risolto quando la persona è in grado di interiorizzare che la persona amata non c’è più e di modificare la propria vita tenendo conto di questa assenza.

Il legame con la persona che ci ha lasciato, sarà un altro tipo di legame, non più caratterizzato dalla presenza fisica ma sarà un legame interno, legato ai ricordi.

Non si tratta della fine di un legame, ma di trasformazione del legame.

Il lutto sano è il tentativo riuscito, da parte di un individuo, di accettare l’irreversibilità della perdita e di riorganizzare i propri legami affettivi (J. Bowlby)

Fonte: Onofri A., La Rosa C., (2015). Il lutto. Psicoterapia cognitivo evoluzionista e EMDR. Giovanni Cortina Editore

Valentina Bennati

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