NELLA MENTE DELLA DIPENDENZA DA INTERNET

Accessibilità, Controllo e Eccitazione. Tre fattori alla base della dipendenza da Internet.

  • Accessibilità. Facilità e velocità con cui un soggetto può soddisfare, 24 ore su 24, i suoi bisogni virtuali, in quanto oggi è possibile collegarsi ad Internet in qualsiasi momento e luogo attraverso tablet, smartphone e computer.
  • Controllo. Sensazione che il soggetto sperimenta quando utilizza Internet. E’ presente un’illusione di poter controllare gli altri, le proprie emozioni e i propri comportamenti. Tale illusione dà all’utente un forte senso di “onnipotenza”.
  • Eccitazione. Data dagli effetti dell’utilizzo di Internet: immagini, suoni, video portano i soggetti ad un’elevata attivazione emotiva nel momento in cui navigano.

Accessibilità, controllo ed eccitazione aumentano la probabilità che il soggetto ripeta nel tempo quell’azione, alimentando così un circolo vizioso che trasformerà il comportamento da normale in patologico (Young, 1998).

Il dipendente da Internet utilizza il mezzo in maniera esclusiva e totalizzante, instaurando un legame così forte che il computer diventa la nuova relazione primaria della sua vita (Orzack, 1999).

L’uso scorretto e patologico di Internet crea in genere la tentazione o la necessità di una vita parallela più o meno segreta, che meno si fa conoscere agli altri e più rende possibile la gestione dell’angoscia. Quando il soggetto è in rete si trova a sperimentare esperienze in cui trionfa sopra ogni cosa l‘onnipotenza, in cui nella fantasia degli scenari e delle sensazioni interiori si perde ogni limite e in cui finalmente tutto diventa permesso e possibile.

In caso di brusca interruzione dell’uso, provocata in genere da un familiare, preoccupato dalle conseguenze sociali che ogni dipendenza patologica determina, possono manifestarsi stati dansia, agitazione, rabbia e comportamenti aggressivi, proprio come accade in una crisi di astinenza.

Si va incontro ad un progressivo ritiro sociale, con la rinuncia alle relazioni dal vivo che si riducono numericamente e vengono rimpiazzate da quelle online. In situazioni gravi l’unica forma di relazione fa riferimento a un generico rapporto con il web. Le attività sportive o gli hobby che prevedono l’uso del corpo fisico non sono più fonte di interesse e vengono trascurate o abbandonate. Possono aumentare, invece, tutte quelle attività definibili internet-correlate, come dedicare molto tempo alla ricerca di computer o periferiche sempre più tecnologiche e capaci quindi di velocizzare e facilitare la connessone alla rete. L’interesse per il mondo virtuale, compresi i sistemi operativi e i software, sembra sostituire quello per la vita reale, che diventa un luogo dove non si riesce più a stare (Caretti e La Barbera, 2005; Tonioni 2013).

Fonte: “Dipendenza 2.0: il trattamento cognitivo della dipendenza da Internet negli adulti” Valentina Bennati, 2020. (Tesi di specializzazione in Psicoterapia cognitivo-comportamentale)

Valentina Bennati

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