HAI SINTOMI DI DEPERSONALIZZAZIONE?

  1. Ti senti vuoto dentro?
  2. Hai l’impressione di non riconoscerti più?
  3. Quando ti guardi dentro, hai la sensazione di osservarti dall’esterno?
  4. Ti senti come un automa?
  5. Sei insensibile, incapace di provare emozioni, anche se sai cosa dovresti provare?
  6. Descriveresti la tua esperienza come la vita di un “morto vivente”?
  7. Il mondo che ti circonda ti sembra strano, come se non lo percepissi allo stesso modo degli altri?
  8. Il tuo corpo e la tua mente ti sembrano disconnessi?
  9. Tutto attorno a te sembra annebbiato e irreale?
  10. Stai vivendo in un mondo onirico dove tutto è surreale?
  11. Ti senti come un attore sul palco che conosce la parte da recitare, ma non la percepisce emotivamente?
  12. Passi molto tempo a interrogarti su questioni filosofiche o religiose?
  13. Il tuo pensiero ti sembra scollegato dal tuo corpo?
  14. Presti molta attenzione alle tue sensazioni fisiche, ai tuoi pensieri o a entrambi?
  15. Temi di non controllare le tue azioni?
  16. Poni eccessivamente attenzione ai rumori?
  17. Gli oggetti ti sembrano diversi rispetto al passato?
  18. Senti come se ci fosse una voce interiore che, nonostante sia la tua stessa voce, ogni tanto si mette a conversare con te interrompendo altri tuoi pensieri?
  19. Ti senti distaccato dalle cose e dalle persone attorno a te?
  20. Ti senti costantemente indifferente?

Se ti sei riconosciuto anche solo in metà di queste domande, è possibile che tu soffra del disturbo di depersonalizzazione. Comunque, per esserne sicuri, è importante che tu chieda una consulenza ad uno specialista che sia esperto in disturbo di depersonalizzazione e in disturbi dissociativi.

Fonte: Neziroglu F., Donnelly K. (2016). Fuori da me. Superare il disturbo di depersonalizzazione. Erickson (pp. 22-23)

TI SEI MAI SENTITO IRREALE COME SE VIVESSI IN UN SOGNO?

COME IMPARARE A NON AVER PAURA DELLA DEPERSONALIZZAZIONE

Cosa è la depersonalizzazione?

E’ la sensazione di essere distaccato rispetto ai pensieri, alle emozioni e al corpo, come se fossi un semplice spettatore.

Simile alla depersonalizzazione è la derealizzazione, ovvero una percezione alterata del proprio ambiente e la sensazione che il mondo esterno sia strano o irreale.

Come si manifesta la depersonalizzazione?

Alcuni dei seguenti sintomi possono essere presenti.

Nel comportamento:

  • hai l’impressione di agire in modo automatico
  • hai sensazione di essere rallentato o più veloce del solito
  • fai fatica a portare a termine le attività quotidiane

Nei pensieri:

  • hai la sensazione di avere la mente spenta
  • presenti difficoltà di concentrazione
  • puoi interrogarti sul senso degli oggetti nell’ambiente circostante
  • ti senti confuso o annebbiato e distratto
  • i tuoi pensieri è come se non ti appartenessero

A livello di percezione:

  • la tua voce può sembrarti distante o poco familiare
  • ti puoi sentire irreale, come se vivessi in un sogno
  • ti senti anestetizzato dalle emozioni e dai sentimenti verso le persone e le cose che prima ti stavano a cuore

A livello sensoriale:

  • gli oggetti possono apparire più grandi o più piccoli, più distanti o più vicini di prima
  • le cose possono sembrare diverse ed estranee
  • le voci all’esterno e i suoni possono sembrare metallici

Quali conseguenze ha nella tua vita?

Oltre alla paura più che normale di vivere una sensazione che è difficile da comprendere e da spiegare agli altri, influisce in modo negativo sulla qualità della tua vita. Può portare ad isolarsi, ad abbandonare le attività che ci piacciono e può comportare conseguenze anche nell’ambiente di lavoro, magari perché al momento si percepisce una responsabilità fuori dalla nostra portata.

Cosa può scatenare la depersonalizzazione?

  • esperienze psicologicamente ed emotivamente intense, come la perdita di una persona cara
  • traumi legati ad abusi, abbandono, esperienze altamente stressanti
  • attacchi di panico, ansia per la salute, pensieri ossessivi
  • uso di sostanze o alcool

In linea generale si manifesta in persone che sono predisposte a sviluppare la depersonalizzazione se esposte a certi fattori ambientali che fanno insorgere il sintomo.

Tutti sperimentiamo almeno una volta l’esperienza della depersonalizzazione?

Si, in genere sono episodi generalmente brevi e circoscritti ad un periodo di esperienza traumatica o stressante. Se i sintomi perdurano si parla di depersonalizzazione cronica e questa necessita di un trattamento psicologico.

E’ importante avere ben chiaro che non possiamo gestire da soli tali sintomi.

Stai impazzendo?

Assolutamente no. Con la depersonalizzazione si ha una sensazione soggettiva di irrealtà: siamo in grado di testare la realtà e di funzionare bene a livello cognitivo, cambia solo il modo di percepirla, che risulta alterato.

Si ha paura di perdere il controllo della propria mente, ma di fatto non lo perdiamo e non è mai impazzito nessuno in seguito a tali sintomi.

Cosa può aiutarti a stare meglio?

La terapia cognitivo comportamentale: è un trattamento che utilizza tecniche molto efficaci per gestire i sintomi di depersonalizzazione.

La Mindfulness: poiché la depersonalizzazione comporta l’incapacità di prestare attenzione consapevole al momento presente ed a quello che sentiamo a livello emotivo, questa tecnica aiuta a mantenerci focalizzati sul qui ed ora.

Abitudini di vita sane ed equilibrate: alzarsi alla solita ora, mangiare salutare, fare attività fisica. Sembra semplice, ma non lo è affatto per chi si trova a sperimentare i sintomi.

Atteggiamento di accettazione: per imparare ad essere aperti alla sofferenza intesa come un esperienza naturale ed inevitabile di un’esistenza ricca.

Alcune attività che possono aiutarti a calmarti quando sei sopraffatto dalle emozioni e che ti predispongono ad un atteggiamento di accettazione possono essere:

  • fare passeggiate
  • guardare il tuo film preferito
  • ascoltare la tua musica preferita
  • fare esercizi di rilassamento
  • giocare con il cane, lavorare a maglia, pulire casa…
  • fare attenzione ai suoni, ai colori intorno a te, a tutte le cose alle quali normalmente non presti attenzione ma sono da sfondo alla tua vita.

Tutte queste attività ti riportano ancorato al momento presente ed in contatto con il tuo corpo.

La depersonalizzazione è un esperienza comune e non deve destare eccessiva paura se si presenta in modo sporadico, transitorio e associata a periodi o esperienze particolarmente stressanti.

E’ però sempre un sintomo e, come tale, può essere la punta di un iceberg che ci dice che qualcosa non va e, prestandogli attenzione, possiamo utilizzarlo come spinta per migliorare la nostra vita, magari chiedendo aiuto ad uno specialista.

Fonte:

Neziroglu F., Donnelly K. (2016), Fuori da me, Superare il disturbo di depersonalizzazione. Erickson

DISSOCIAZIONE

In psicopatologia con il termine Dissociazione vengono indicati tre concetti differenti ma in relazione tra di loro:

  • Una categoria diagnostica (Disturbi dissociativi)
  • Un gruppo di sintomi (Sintomi dissociativi)
  • Alcuni processi patogenetici causati da esperienze traumatiche che interferiscono con l’integrazione delle funzioni psichiche (Dimensione dissociativo-traumatica).

La dissociazione o disgregazione (Desaggregation per Janet) può essere definita come un deficit delle funzioni mentali integratrici, ovvero un fallimento di funzioni cognitive che consentono di elaborare l’esperienza, come la metacognizione (capacità di riflessione e riconoscimento dello stato mentale proprio e altrui), la memoria autobiografica ( memoria riferita alla storia personale dell’individuo), la coscienza, il concetto di schema corporeo

Vi sono due tipologie di dissociazione:

  1. Compartimentazione: processo in cui non vengono integrate alcune funzioni che normalmente lo sarebbero, come la memoria, l’identità, lo schema e l’immagine corporea. Questo processo è visibile all’esterno attraverso diversi sintomi: amnesie dissociative (impossibilità nel ricordare notizie personali), stati dell’io non integrati (dissociazione strutturale della personalità), sintomi di conversione, sintomi da dolore psicogeno, somatizzazioni, emergere di ricordi traumatici dell’infanzia.
  2. Distacco o alienazione: i sintomi rimandano all’esperienza di sentirsi alienati dalle proprie emozioni, dal proprio corpo, dalla realtà. Parliamo di depersonalizzazione (alienazione dell’esperienza di sé), derealizzazione (alienazione dell’esperienza di realtà esterna), anestesia emotiva transitoria, emotional numbing, disorientamento spazio-temporale, torpore, stati crepuscolari, oniroidi, ipnoidi, stato confusionale.

(Bromberg, P. (2007). Clinica del trauma e della dissociazione. Cortina)

Valentina Bennati