COME AIUTARE UN BAMBINO A GESTIRE LE EMOZIONI LEGATE ALLA MORTE DI UN GENITORE

LUTTO NELL’INFANZIA

La perdita di un genitore o di una figura di riferimento importante durante l’infanzia, è una delle esperienze che segna in maniera indelebile la vita di ogni persona.

Rappresenta, per il bambino, una vera e propria minaccia alla propria sicurezza, in quanto si sgretola tutto ciò che fino a quel momento costituiva il suo “posto al sicuro”.

É fondamentale che le persone rimaste accanto al bambino gli offrano il supporto e il conforto necessario per aiutarlo nell’elaborazione del lutto.

Di seguito alcuni interventi che aiutano il bambino ad affrontare le varie emozioni spesso contrastanti, che lo spaventano e gli creano confusione.
 

INCORAGGIARE A CONDIVIDERE TUTTE LE EMOZIONI

É importante far passare al bambino il messaggio che tutte le emozioni che sta vivendo sono normali perché sta attraversando un momento molto difficile e doloroso.

TRISTEZZA

Un metodo utile per far capire al bambino che è normale essere tristi può essere quello di fargli disegnare qualcosa di triste e dirgli che mentre lo fa può piangere per sfogarsi.

Il pianto aiuta a sentirci più leggeri, ad ogni lacrima un po’ di tristezza vola via.

Inoltre trovare insieme al bambino un oggetto che rappresenta la persona cara, da portare con sé lo aiuterà a sentire la vicinanza nonostante non ci sia più la presenza fisica.

COLPA

É frequente che il bambino possa sentirsi in colpa perché pensa di aver fatto o detto qualcosa di sbagliato o per non aver fatto qualcosa per evitare la morte della persona importante.

Per aiutarlo a gestire questa emozione possiamo fargli scrivere o disegnare i motivi che possono causare la morte. Lo aiuterà a comprendere meglio che le persone non muoiono per colpa di quello che diciamo o facciamo.

Se è rimasto qualcosa in sospeso, scrivere una lettera indirizzata alla persona che non c’è più per dirle tutto quello che gli è rimasto dentro. Aiuta il bambino a buttar fuori ulteriori pensieri legati al senso di colpa.

PAURA

Il rifugio sicuro si è sgretolato e così il bambino può avere paura di perdere anche l’altro genitore o che succeda qualcosa di brutto a sé stesso.

Spesso la paura arriva prima di addormentarsi.

Possiamo chiedergli di scrivere tutti i pensieri brutti che arrivano quando è solo nella sua cameretta e poi leggerli insieme, oppure disegnare insieme le cose che lo spaventano e poi strappare il foglio in mille pezzi.

Disegnare o descrivere un posto dove si sente al sicuro e dove può rifugiarsi ogni volta che ne sente il bisogno. Aiuta il bambino a ritrovare piano piano un po’ di sicurezza.

RABBIA

Essere arrabbiati perché la persona per noi speciale ci ha lasciati è normale.

Il bambino è importante che comprenda che esprimere la rabbia non significa volere meno bene al suo papà o alla sua mamma.

Possiamo incoraggiarlo a buttare fuori la rabbia prendendo a pugni un cuscino, scaricando con una corsa veloce o facendo scarabocchi su un foglio.

CONFUSIONE

Il bambino prova un insieme di emozioni che si alternano, si mescolano e questo gli crea confusione perché può essere triste e un momento dopo felice o arrabbiato. É tutto normale.

Possiamo aiutarlo a vivere meglio queste normali contraddizioni disegnando insieme una sagoma dove scriverà con diversi colori le varie emozioni che prova nella parte del corpo in cui le sente, per esempio la tristezza alla gola, la paura allo stomaco e in cima al foglio la frase: “Questo sono io e tutte le mie emozioni sono ok”.

Fonte

  • Tu non ci sei più e io mi sento giù (Verardo A.R., Russo R.)

QUANDO LA COPPIA SI SEPARA

La fine di una relazione di coppia è un evento destabilizzante, in quanto comporta la necessità di ridefinire il proprio ruolo, modificare i punti di riferimento ed elaborare la separazione dal partner.

La separazione è un vero e proprio lutto da elaborare ed in quanto lutto, necessita del passaggio attraverso alcune fasi nelle quali si parte da un’iniziale periodo di protesta e disperazione per arrivare alla fase conclusiva del perdono e dell’adattamento alla nuova condizione.

Tale processo di separazione dipende da diversi fattori:

  • individuali (storia personale, capacità di adattamento alla perdita, percezione di “potercela fare”…)
  • relazionali (modalità di gestione delle difficoltà e dei conflitti, tipo di legame di attaccamento…)
  • sociali (aspetti economici, cultura di appartenenza…).

Separarsi dal partner significa separarsi da quella che costituiva la nostra principale figura di riferimento e può riattivare memorie di esperienze di separazione dalla figura genitoriale vissute nei primi anni di vita e che non sono ancora risolte. Per tale motivo, in alcuni casi, la fine di una relazione di coppia può costituire un vero e propria trauma e necessita dell’aiuto del terapeuta.

Valentina Bennati