Quando perdiamo una persona cara, ci concediamo di provare dolore, angoscia, paura, a volte ci sentiamo anche in colpa e impotenti per non aver fatto abbastanza. Tutte queste emozioni si possono più o meno condividere con chi ci sta vicino, perché sono sentimenti comprensibili e accettabili da chi abbiamo davanti: una persona cara ci ha lasciato e noi non possiamo che essere addolorati.
Se con quella persona che non c’è più avevamo un rapporto conflittuale e ora nei suoi confronti proviamo anche una forte rabbia, come facciamo?
Provare rabbia per la persona che ci ha lasciato ci può far sentire delle “cattive persone” e può portarci a non confidare questo segreto con nessuno, aumentando in noi la sofferenza e rendendo più complicata l’elaborazione naturale del lutto.
La rabbia rimane in sospeso. Questa emozione, che percepiamo come inaccettabile prima di tutto per noi stessi e poi agli occhi di chi ci sta intorno, non ci permette di elaborare la perdita e riprendere in mano la nostra vita.
La rabbia tiene in vita quel legame, così come era nella realtà e non ci permette di trasformarlo in qualcos’altro, in un rapporto dove non c’è più la persona fisica, ma è rappresentata nella nostra mente.
Provare rabbia per qualcuno che non c’è più è una reazione molto comune ed è presente molto di più di quando si possa credere…semplicemente tendiamo a non comunicarla e la teniamo dentro segretamente.
Un metodo per tirare fuori la rabbia e concederci di provarla?
Scrivete una lettera…
Provate a scrivere una lettera alla persona che non c’è più dove descrivete tutti i motivi per i quali siete arrabbiati con lei/lui, tutto quello che magari non siete riusciti a dire perché non c’è stato tempo o perché non avete avuto il coraggio di dirle quando era in vita.
Concedetevi di esprimere la rabbia, ne avete tutto il diritto! E’ quello che provate ed è questo quello che conta. Le emozioni vanno vissute tutte per poter ritrovare un equilibrio.
Potete poi scegliere voi stessi quale sarà il destino di quella lettera: potrete gettarla, bruciarla, metterla in un cassetto o fare qualsiasi altra cosa seguendo i vostri bisogni e desideri.
Valentina Bennati