TI SEI MAI SENTITO IRREALE COME SE VIVESSI IN UN SOGNO?

COME IMPARARE A NON AVER PAURA DELLA DEPERSONALIZZAZIONE

Cosa è la depersonalizzazione?

E’ la sensazione di essere distaccato rispetto ai pensieri, alle emozioni e al corpo, come se fossi un semplice spettatore.

Simile alla depersonalizzazione è la derealizzazione, ovvero una percezione alterata del proprio ambiente e la sensazione che il mondo esterno sia strano o irreale.

Come si manifesta la depersonalizzazione?

Alcuni dei seguenti sintomi possono essere presenti.

Nel comportamento:

  • hai l’impressione di agire in modo automatico
  • hai sensazione di essere rallentato o più veloce del solito
  • fai fatica a portare a termine le attività quotidiane

Nei pensieri:

  • hai la sensazione di avere la mente spenta
  • presenti difficoltà di concentrazione
  • puoi interrogarti sul senso degli oggetti nell’ambiente circostante
  • ti senti confuso o annebbiato e distratto
  • i tuoi pensieri è come se non ti appartenessero

A livello di percezione:

  • la tua voce può sembrarti distante o poco familiare
  • ti puoi sentire irreale, come se vivessi in un sogno
  • ti senti anestetizzato dalle emozioni e dai sentimenti verso le persone e le cose che prima ti stavano a cuore

A livello sensoriale:

  • gli oggetti possono apparire più grandi o più piccoli, più distanti o più vicini di prima
  • le cose possono sembrare diverse ed estranee
  • le voci all’esterno e i suoni possono sembrare metallici

Quali conseguenze ha nella tua vita?

Oltre alla paura più che normale di vivere una sensazione che è difficile da comprendere e da spiegare agli altri, influisce in modo negativo sulla qualità della tua vita. Può portare ad isolarsi, ad abbandonare le attività che ci piacciono e può comportare conseguenze anche nell’ambiente di lavoro, magari perché al momento si percepisce una responsabilità fuori dalla nostra portata.

Cosa può scatenare la depersonalizzazione?

  • esperienze psicologicamente ed emotivamente intense, come la perdita di una persona cara
  • traumi legati ad abusi, abbandono, esperienze altamente stressanti
  • attacchi di panico, ansia per la salute, pensieri ossessivi
  • uso di sostanze o alcool

In linea generale si manifesta in persone che sono predisposte a sviluppare la depersonalizzazione se esposte a certi fattori ambientali che fanno insorgere il sintomo.

Tutti sperimentiamo almeno una volta l’esperienza della depersonalizzazione?

Si, in genere sono episodi generalmente brevi e circoscritti ad un periodo di esperienza traumatica o stressante. Se i sintomi perdurano si parla di depersonalizzazione cronica e questa necessita di un trattamento psicologico.

E’ importante avere ben chiaro che non possiamo gestire da soli tali sintomi.

Stai impazzendo?

Assolutamente no. Con la depersonalizzazione si ha una sensazione soggettiva di irrealtà: siamo in grado di testare la realtà e di funzionare bene a livello cognitivo, cambia solo il modo di percepirla, che risulta alterato.

Si ha paura di perdere il controllo della propria mente, ma di fatto non lo perdiamo e non è mai impazzito nessuno in seguito a tali sintomi.

Cosa può aiutarti a stare meglio?

La terapia cognitivo comportamentale: è un trattamento che utilizza tecniche molto efficaci per gestire i sintomi di depersonalizzazione.

La Mindfulness: poiché la depersonalizzazione comporta l’incapacità di prestare attenzione consapevole al momento presente ed a quello che sentiamo a livello emotivo, questa tecnica aiuta a mantenerci focalizzati sul qui ed ora.

Abitudini di vita sane ed equilibrate: alzarsi alla solita ora, mangiare salutare, fare attività fisica. Sembra semplice, ma non lo è affatto per chi si trova a sperimentare i sintomi.

Atteggiamento di accettazione: per imparare ad essere aperti alla sofferenza intesa come un esperienza naturale ed inevitabile di un’esistenza ricca.

Alcune attività che possono aiutarti a calmarti quando sei sopraffatto dalle emozioni e che ti predispongono ad un atteggiamento di accettazione possono essere:

  • fare passeggiate
  • guardare il tuo film preferito
  • ascoltare la tua musica preferita
  • fare esercizi di rilassamento
  • giocare con il cane, lavorare a maglia, pulire casa…
  • fare attenzione ai suoni, ai colori intorno a te, a tutte le cose alle quali normalmente non presti attenzione ma sono da sfondo alla tua vita.

Tutte queste attività ti riportano ancorato al momento presente ed in contatto con il tuo corpo.

La depersonalizzazione è un esperienza comune e non deve destare eccessiva paura se si presenta in modo sporadico, transitorio e associata a periodi o esperienze particolarmente stressanti.

E’ però sempre un sintomo e, come tale, può essere la punta di un iceberg che ci dice che qualcosa non va e, prestandogli attenzione, possiamo utilizzarlo come spinta per migliorare la nostra vita, magari chiedendo aiuto ad uno specialista.

Fonte:

Neziroglu F., Donnelly K. (2016), Fuori da me, Superare il disturbo di depersonalizzazione. Erickson

ESERCIZIO DI MINDFULNESS: DARE UN NOME ALLE PROPRIE EMOZIONI

Questo esercizio può essere fatto in due modi: applicando le istruzioni man mano che le leggi oppure leggendole tutte e ripercorrendole poi mentalmente quando decidi di applicarle.

  1. Assumi una posizione comoda e fai un respiro profondo. Mentre inspiri, senti l’aria che scende in fondo ai tuoi polmoni e al tuo addome, fino a raggiungere lo stomaco.
  2. Porta brevemente la tua attenzione su ogni zona del tuo corpo e nota la sensazione del peso del tuo corpo che sprofonda nel divano, nel letto o nella poltrona che ti sostiene.
  3. Nota ogni sensazione che avverti nel tuo corpo, focalizzandoti su una zona per volta.
  4. Porta l’attenzione alle tue emozioni mentre ti si presentano e dai loro un nome per renderle più concrete.
  5. Per ogni pensiero che ti passa per la mente, prova ad identificare l’emozione collegata a quel pensiero. Pensa a quell’emozione e chiamala per nome.
  6. Continua a prestare attenzione ai tuoi pensieri e a dare un nome alle emozioni che li accompagnano per 5 o 10 minuti.

Fonte: Neziroglu F., Donnelly K. (2016).Fuori da me. Superare il disturbo di depersonalizzazione. Erickson (pp. 106-107)

Scelgo le mie emozioni come fiori da mettere in un vaso di cristallo” A. Bruno