ACCETTAZIONE INCONDIZIONATA COME METODO EFFICACE PER AIUTARE UNA PERSONA IN DIFFICOLTA’

Tutti noi siamo portati istintivamente ad aiutare chi ci sta intorno se percepiamo che si trova in difficoltà.

Questo perché avere la consapevolezza che le persone vicino a noi stanno bene aumenta il nostro benessere e spesso non ci rendiamo conto che dietro quello che facciamo per aiutare l’altro c’è il nostro bisogno di sentirci capaci, buoni e amati.

Quello che magari stiamo facendo viene filtrato guardando attraverso la lente dei nostri bisogni, allontanandoci dall’ascolto dell’altro e dal riconoscimento dei suoi sentimenti reali.

Quello che possiamo fare, quando una persona accanto a noi è in difficoltà, è fermarci e ascoltare i bisogni della persona che abbiamo di fronte, ascoltare le ragioni che stanno dietro per esempio ad un suo comportamento che dal nostro punto di vista non è corretto e accettarle in modo incondizionato, senza farci trascinare dai nostri giudizi e dalle nostre regole.

Valentina Bennati

DARE IL GIUSTO VALORE ALLE EMOZIONI

Un bambino che cresce in un ambiente dove non vengono riconosciute le proprie emozioni, dove non viene dato il giusto peso alle sue esperienze interne, sarà probabilmente un adulto che avrà difficoltà a comunicare, riconoscere e gestire le proprie emozioni.

Il bambino può fare esperienza di questo tipo all’interno delle mura domestiche, per esempio quando un genitore banalizza e sminuisce le paure del figlio con l’intento di aiutarlo a sconfiggerle, oppure ride sulle sue paure per una propria difficoltà a gestire le emozioni o ignora le richieste di conforto del bambino perché è immerso nelle sue preoccupazioni o perché non ha gli strumenti adatti per rispondere in modo sintonico alle richieste del figlio a causa di sue difficoltà personali.

L’atteggiamento e il comportamento del genitore nei confronti del figlio, ma anche delle figure con le quali il bambino interagisce per buona parte del suo tempo, come gli insegnanti, anche se dettati dalle migliori intenzioni, hanno un impatto profondo nel vissuto del bambino: se l’ambiente familiare o scolastico non riconosce e valida le emozioni del bambino, questi a sua volta non sarà capace di riconoscerle e farà proprie le caratteristiche dell’ambiente invalidante, arrivando a non legittimarsi ciò che prova e criticando le proprie emozioni.

Per questo è di fondamentale importanza che le famiglie in difficoltà e gli insegnanti, che svolgono anch’essi un ruolo cruciale per l’educazione emotiva, cognitiva e comportamentale del bambino siano adeguatamente seguiti e formati sull’importanza di valorizzare e riconoscere lo stato interno del bambino affinché questi possa crescere in un ambiente accettante, dove tutte le sue reazioni siano comprese, non giudicate e accolte.

Valentina Bennati