ESERCIZIO: PREPARARSI AD UNA PERFORMANCE

Se tendi al perfezionismo e ogni prestazione che devi affrontare ti porta a provare ansia, questo esercizio può aiutarti a vivere questi momenti con minore agitazione.

Chi tende al perfezionismo ha bisogno di avere sotto controllo la situazione, in modo che tutto sia perfetto. La sola idea di trovare un ostacolo durante la prestazione provoca emozioni spiacevoli, come terrore o panico.

Prova a prepararti alla situazione da affrontare rispondendo alle seguenti domande:

  1. Descrivi cosa deve succedere per sentirti soddisfatto della prestazione
  2. Queste previsioni sono realistiche o poco probabili?
  3. Sei sicuro che se le cose non andranno come hai previsto, sarebbe un fallimento e la dimostrazione che non vali niente e sei un incapace?
  4. Mettiamo che le cose non vadano come hai previsto. Qual’è la cosa peggiore che potrebbe capitare?
  5. Sei sicuro che non riusciresti a tollerare di non comportarti come vorresti e che non ce la faresti ad accettare l’idea che a volte è possibile essere meno bravi di quello che pensiamo?
  6. Anche se le cose non andranno come ti aspetti e nonostante l’idea di te stesso possa essere di conseguenza negativa, ci potrebbe essere lo stesso qualcosa di positivo in quello che farai?
  7. Scrivi qui almeno un elemento positivo.

Fonte: Baldini F. (2004). Homework: un’antologia di prescrizioni terapeutiche. Mc Graw-hill (p 149)

Può esserti utile leggere: “Perfezionismo: positivo o maladattivo?”

PERFEZIONISMO: positivo o maladattivo?

Il perfezionismo è una caratteristica personale che si manifesta attraverso comportamenti, convinzioni, emozioni e modalità di affrontare la vita.

Parliamo di perfezionismo positivo quando manteniamo la capacità di dire “io valgo nonostante gli errori che ho commesso”, ovvero il giudizio su noi stessi in termini di valore personale è indipendente dalle nostre prestazioni.

In generale quando siamo in presenza di un perfezionismo positivo vi è nella vita del soggetto una storia di apprendimento dove impegno e successo sono stati rinforzati positivamente e quindi gli è stato trasmesso dalle figure genitoriali l’idea che è importante l’impegno e non la performance. Questo tipo di perfezionismo porta benefici all’individuo.

Parliamo di perfezionismo maladattivo quando siamo in presenza di:

  • ruminazioni e controlli rinforzati negativamente dall’evitamento di una valutazione o punizione temuta
  • presenza di standard elevati. E’ presente una valutazione eccessiva dell’inseguimento e del raggiungimento di risultati in alcune aree di vita alle quali si attribuisce valore (lavoro, sport, aspetto fisico, relazioni, peso, pulizia, cura dell’abitazione, igiene personale…)
  • sforzi per raggiungere standard elevati, nonostante questo abbia effetti negativi sull’effettiva prestazione e causi danno in altri aspetti di vita
  • la valutazione di sé stessi viene fatta sulla base del raggiungimento di standard elevati
  • tendenza a svalutare i successi e ad innalzare gli standard se gli obiettivi sono stati raggiunti
  • autocritica
  • marginalizzazione di altri aspetti di vita
  • ripetuti controlli della prestazione e confronto con la prestazione altrui
  • evitamento di test cruciali per la propria prestazione per paura che non sia una buona prestazione

Il perfezionismo maladattivo reca svantaggi all’individuo. E’ associato a insoddisfazione e preoccupazioni eccessive rispetto al giudizio altrui ed è un fattore di rischio per lo sviluppo di psicopatologie, un fattore di mantenimento e di ostacolo al cambiamento.

I disturbi che si associano maggiormente al perfezionismo maladattivo sono: disturbi d’ansia, depressione, disturbi del comportamento alimentare, disturbo ossessivo-compulsivo. E’ inoltre associato a ideazione suicidaria ( identificare sé stessi con un fallimento aumenta la probabilità di gesti suicidari) e ad un basso rendimento scolastico.

Valentina Bennati