ELABORAZIONE DEL LUTTO DURANTE IL COVID-19

Prima di trattare l’elaborazione del lutto e nello specifico l’elaborazione del lutto durante l’emergenza Coronavirus, vorrei spiegare cosa è il lutto e cosa è l’elaborazione del lutto in generale.

Cos’è il lutto?

Il lutto è una reazione che si prova di fronte ad una perdita e comprende il dolore che proviamo (quello che viene chiamato cordoglio), le condoglianze, il funerale, ovvero tutto ciò che ruota attorno alla perdita. Tale reazione non si prova per tutti, ma solo nei confronti di quelle persone con le quali avevamo una relazione di attaccamento.

Cos’è l’elaborazione del lutto?

L’elaborazione del lutto è il processo fisiologico, naturale di adattamento alla perdita. La durata varia da persona a persona ed in base a diversi fattori, come le circostanze della morte, il tipo di relazione che avevamo con il defunto e il tipo di morte (per esempio morte improvvisa, dopo una lunga malattia…).

In generale possiamo dire che l’elaborazione naturale di un lutto avviene in 12-18 mesi. Tutti i sintomi e le reazioni della persona durante questi mesi sono normali, rientrano nel suo tentativo naturale e spontaneo di elaborare il proprio lutto. Passati questi mesi, se l’elaborazione del lutto non è ancora avvenuta, il lutto è probabile che si complichi ed è possibile pensare di chiedere l’aiuto di un terapeuta.

Secondo la teoria dell’attaccamento di Bowlby il processo di elaborazione del lutto passa attraverso quattro fasi, durante le quali la persona passa da una fase iniziale di shock, da una successiva fase di struggimento, per arrivare ad una terza fase di disperazione e infine, dopo aver espresso tutto il proprio dolore, all’ultima fase di riorganizzazione della propria vita e accettazione della perdita.

Affinché una perdita venga elaborata è necessario portare a termine queste fasi, che prevedono un rituale di saluto della persona perduta: le condoglianze, i necrologi, il funerale, il vedere e toccare il corpo del defunto.

Tutto questo è fondamentale ai fini dell’elaborazione del lutto.

COSA SUCCEDE IN QUESTA EMERGENZA?

Ci sono due differenze sostanziali:

  • La prima riguarda il clima nel quale si svolge il processo del morire e il luogo. La persona si ammala in questo clima di paura nel quale stiamo vivendo e viene portato via in ambulanza da solo, in quanto i parenti non possono accompagnarlo perché sono in quarantena. Tutto si congela nell’attesa. I familiari oscillano tra speranza e disperazione, con il timore di non poter più rivedere il proprio caro. Vederlo portare via in ambulanza potrebbe essere stato l’ultimo saluto. In queste condizioni i lutti assumono caratteristiche simili ai traumi, difficili da elaborare.
  • La seconda differenza riguarda ciò che avviene dopo la morte. I familiari non sono potuti stare vicino al proprio caro mentre stava male e mentre stava morendo. Non possono stare vicino a lui neanche dopo la morte. I funerali sono cancellati, non c’è la vicinanza e il conforto del sociale, non si può vedere e toccare il corpo. Questo ultimo aspetto è fondamentale: vedere e toccare il corpo ci consente di fare un esame di realtà e constatare la morte. E’ un passaggio doloroso ma necessario, altrimenti si rimane in una condizione di sospensione, in un limbo, dove si può ancora sperare che la morte non sia avvenuta (“fino a quando non lo vedo posso sempre sperare che non sia così”).

Tutte queste condizioni possono generare difficoltà di elaborazione del lutto e diverse patologie (disturbi psicosomatici, ansia, depressione…).

Cosa possiamo fare?

  • Parlare dell’accaduto e condividere il dolore con chi ci sta vicino (il dolore se condiviso si riduce)
  • Dare libero sfogo al proprio dolore, piangere, aiuta a dare un significato a quanto stiamo vivendo
  • Chiedere aiuto ad un terapeuta che ci può accompagnare nel percorso di elaborazione della perdita aiutandoci a portare a termine il rituale di saluto della persona perduta

Fonti:

Onofri A., La Rosa C., (2015). Il lutto. Psicoterapia cognitivo evoluzionista e EMDR. Giovanni Cortina Editore

Di Caro S., (2017). La psicoterapia del distacco. Dinamiche intrapsichiche, funzionamenti familiari e trattamento del lutto in terapia relazionale. (Bi)sogno di Psicoterapia.

Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo (Sant’Agostino)

Valentina Bennati

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